OGGI E’ UNO DEI GIORNI PIU’ TRISTI DELLA MIA VITA




Condivido con voi questo momento, non per un outing gratuito.
Rendo pubblico ciò che segue perché lo ritengo quasi un dovere, un obbligo morale verso chi combatte insieme a me da dieci anni ormai questo regime CRIMINAL€ che si basa sulla privazione alla vita e alle libertà, un crimine che ti proibisce di esser felice. Un regime fatto di regole imposte e di una austerità che tende a toglierti anche l’aria per respirare.
In un solo attimo ho capito di trovarmi tra gli sconfitti, sì tra coloro che sentono quella amara consapevolezza di aver perso, di sapere che anche le più inalienabili libertà sono ormai perdute.
Provate voi a chiedervi quand’è che nella storia un popolo si è ritrovato schiavo.
Quand’è che una democrazia si accorge di essere rassegnatamente oppressa e conquistata?
Be’ è semplice, si è consapevoli di non esser più liberi quando ci si ritrova a vivere in prigione come fosse una routine quotidiana, una normalità, una cosa di cui non senti più l’istinto di rifiutarla con tutte le tue forze. Si è schiavi quando non si sente più la propensione a combattere per uscire da quella vita che in passato sarebbe stata vista come un’inaccettabile ingiustizia.
Ecco oggi mi sono reso conto che siamo stati vinti. Tutto ciò che un tempo era normalità e che veniva considerato un diritto sacrosanto, oggi viene sentito quasi come fosse un premio, qualcuno addirittura sente di voler festeggiare per il semplice fatto che gli venga concessa la libertà di respirare l’aria liberamente.
Mi figlia mi ha invitato a festeggiare quanto prima il fatto che dopo cinque anni di mortificazioni e precariato che umilia ormai da anni tutti i ragazzi di questa disgraziata generazione, ha ottenuto una lettera che recita la sua promozione da precaria a lavoratrice a tempo indeterminato!
Quello status che invece i nostri ragazzi dovrebbero lottare col coltello tra i denti per pretenderlo come diritto di stramaledetta normalità!
Chi è della mia generazione, chi ha vissuto la gloriosa e invidiata Italia della LIRA, chi lotta con me verso questi infami unionisti sa perfettamente cosa intendo. Forse alcuni di loro sentiranno queste mie parole come una violenta cannonata in pieno volto, qualcuno riscontrando analoghe situazione nella propria vita so che verserà qualche lacrima amara, proprio come sta succedendo a me mentre vi scrivo.
A mia figlia sento il bisogno di chiederle scusa se non sono riuscito a difendere abbastanza i suoi sogni, il tuo futuro. Resta ovvio che non mi arrendo e faccio finta di aver perso una battaglia e non la guerra. I nostri Padri ci lasciarono un'Italia meravigliosa e ricca, mentre noi stiamo lasciando ai nostri figli un cumulo di macerie distrutte da dogmi stupidi e da regole infami come lo spread.
Congratulazioni lo stesso …auguri e scusami tanto figlia mia.

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