BASTA UN SI'…MA SOPRATTUTTO BASTANO TANTI FINANZIERI
Mai prima d''ora s'era vista una campagna così articolata, asfissiante e martellante come quella messa in atto dalla "lobby" pro-Renzi. Oltre al consulente USA Jim Messina, l'ex spin doctor della campagna di Obama, al quale Renzi ha elargito ben 400.000,00 €uro (mi limito alla cifra ufficialmente dichiarata) le azioni di propaganda hanno letteralmente invaso ogni spazio e mezzo, outdoor con affissioni capillari, spot Radio, Tv, giornali, internet-banner, spot youtube, FB, TW, comitati on-line, comitati per eventi di piazza, mailing nazionali, direct marketing a livello mondiale, campagne redazioni, uffici stampa territoriali, nazionali ed esteri, presenze in talk show, pop-up pages che ti escono anche dalle previsioni del tempo, dai brani musicali e probabilmente anche dai siti per adulti. A tutto ciò aggiungiamo stampa per milioni di kit propaganditici. Solo per gli italiani all'estero (i cui indirizzi però sono stati negati al fronte del NO) sono stati stampati oltre 4 milioni di kit (media 2 € cad= 8milioni di €), con busta affrancatura ecc, agenzie pubblicitarie e di media buyer, agenzie di grafica, attacchini, miriadi di tipografi e rotative, personaggi di spicco del governo (con scorta a seguito) in continuo tour in lungo e in largo per la penisola italica, delegazioni mandate in tutto il mondo, fra cui la Boschi con suo entourage, comizi, trasferte in aereo superlux, trasferte in elicottero, affitto sale congressi, gadget e merchandising… studi di research e sondaggi, e molto altro ancora.
Facendo due conti e sapendo che, ad esempio, Cocacola spende circa 50 milioni di euro annui in Italia (limitandosi a spot Tv, merchandising e web), in gran parte concentrandosi in due momenti stagionali, per il solo mantenimento della quota ricordo - QR (secondo l'equazione qui di seguito riportata), ho provato a divertirmi ad ipotizzare le risorse messe in campo dal fronte del Sì che, a sua volta, non deve consolidare una quota ricordo, ma bensì scalzare le considerazioni avverse del NO e addirittura tentare di ribaltare pronostici non favorevoli. Si ipotizzano decine e decine di milioni di euro.
Facendo due conti e sapendo che, ad esempio, Cocacola spende circa 50 milioni di euro annui in Italia (limitandosi a spot Tv, merchandising e web), in gran parte concentrandosi in due momenti stagionali, per il solo mantenimento della quota ricordo - QR (secondo l'equazione qui di seguito riportata), ho provato a divertirmi ad ipotizzare le risorse messe in campo dal fronte del Sì che, a sua volta, non deve consolidare una quota ricordo, ma bensì scalzare le considerazioni avverse del NO e addirittura tentare di ribaltare pronostici non favorevoli. Si ipotizzano decine e decine di milioni di euro.
Come si fa a non andare con la mente al mantra comunicazionale che recita da mesi la lobby del Sì? Essi stanno puntando molto sul concetto "risparmio, ottimizzazione, ecc". Bene cari amici vi posso garantire che il fantomatico risparmio che lorsignori berciano a squarciagola in merito al nuovo pseudo-senato (secondo Corte dei Conti ca. 47 milioni € annui) equivale a briciole rispetto a quanto Renzi & C. stanno spendendo!!
Devo sottolineare che in termini di budget e di occupazione di "spazio/tempo" sui media, mai come in questa aspra campagna si era visto un divario così palese e sproporzionato. In effetti è come se il fronte del NO fosse andato in guerra con le cerbottane armate di coppetielli di carta (mio ricordo d'infanzia) per contrastare i carri armati tedeschi dell'esercito €uro-Renziano.
Non vi sembra un paradosso? Fare una campagna per convincere la popolazione che €ssi vogliono ottenere il risparmio e, allo stesso tempo, si scopre che la campagna costa molto di più del risparmio che essa stessa vuole enunciare. Perchè? Fatevela questa domanda, che senso ha tutto ciò? Perchè scendono in campo i giornali dell'alta finanza e lobbisti nostrani e stranieri? La lobby dei delocalizzatori anti MadeinItaly Confindustria ad esempio. Come mai? Insomma risiamo in una situazione simile a quella recentemente consumatasi in USA, dove da una parte c'era il popolo americano deluso e stremato da una crisi creata dagli speculatori finanziari e dall'altra la stessa finanza speculatrice che tifava contro Trump. Basterebbe guardare la ferocia di questa campagna (dei TG RAI scandalosamente schierati) e la cricca che la supporta a suon di milioni per far insospettire anche il più ingenuo degli italiani.
Devo sottolineare che in termini di budget e di occupazione di "spazio/tempo" sui media, mai come in questa aspra campagna si era visto un divario così palese e sproporzionato. In effetti è come se il fronte del NO fosse andato in guerra con le cerbottane armate di coppetielli di carta (mio ricordo d'infanzia) per contrastare i carri armati tedeschi dell'esercito €uro-Renziano.
Non vi sembra un paradosso? Fare una campagna per convincere la popolazione che €ssi vogliono ottenere il risparmio e, allo stesso tempo, si scopre che la campagna costa molto di più del risparmio che essa stessa vuole enunciare. Perchè? Fatevela questa domanda, che senso ha tutto ciò? Perchè scendono in campo i giornali dell'alta finanza e lobbisti nostrani e stranieri? La lobby dei delocalizzatori anti MadeinItaly Confindustria ad esempio. Come mai? Insomma risiamo in una situazione simile a quella recentemente consumatasi in USA, dove da una parte c'era il popolo americano deluso e stremato da una crisi creata dagli speculatori finanziari e dall'altra la stessa finanza speculatrice che tifava contro Trump. Basterebbe guardare la ferocia di questa campagna (dei TG RAI scandalosamente schierati) e la cricca che la supporta a suon di milioni per far insospettire anche il più ingenuo degli italiani.
Risalta palese la ormai mesta ritirata da parte di Berlusconi (a dire il vero è dal 2013 che è così) che lascia da troppo tempo la scena libera a Renzi ed al PD, complici di tale disfatta anche le redazioni "appecorate" di tutta la sfera Mediaset. Il tecnico Josè Mourigho direbbe «Non c'è partita», il rapporto è 10 a 0,1.
Aspetto il 5 dicembre, aspetto di rivedere i mezzobusto dei Tg piangere come quelli "amerikani" e inglesi.
Carlo Botta - Twitter page: @BottaAdv
Aspetto il 5 dicembre, aspetto di rivedere i mezzobusto dei Tg piangere come quelli "amerikani" e inglesi.
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