LA UE ORMAI COME CHERNOBYL



Tra la inconsapevolezza della "massa" e gli intenti delle élite anti-Stati si è formato un gap tale da portare le due "sfere" a vivere in due mondi totalmente separati ma paralleli.
Il mostro delle lobby politico-finanziarie si è così ampliato che ormai si nutre di se stesso in modo spasmodico, avidamente convulso, senza nemmeno più una logica schematica, ma che verte costantemente verso un'unica meta: la distruzione degli Stati e delle identità finalizzata a dominio e predazione.

Tale scenario evidenzia una perdita di controllo sia verso l'alto che verso il basso (élite / popolazioni). Le élite della UE, in particolare quell'esercito di ben trentatremilacinquecento burocrati-lobbisti che costituisce il "cuore" della Commissione Europea (per figure spietate la parola cuore suona alquanto sarcastica) mi sembrano come quei tecnici di Chernobyl che venivano sopraffatti dal loro stesso sistema ormai fuori controllo, ormai inarrestabile. Ma, mentre i tecnici sovietici compresero che avevano commesso una follia nell'insistere sul tenere attivo un impianto così micidiale quanto pericolosamente inadatto, i signori dell'eurocrazia non mostrano alcun segno di ravvedimento. Anzi continuano ad alimentare la follia eurocratica con barre d'uranio arricchito di un letale mainstream.

Alla base del tetro scenario invece si riscontra un popolo ancora troppo inconsapevole, disorientato e manipolato, che subisce il tutto senza comprendere l'esatta fonte del disastro. La gente, come in ogni situazione di panico generale, cerca di aggrapparsi a qualsiasi spiegazione, qualunque risposta a portata di mano, magari quella più diffusa. Ecco che è proprio qui che entra in gioco la manipolazione mediatica, il mainstream architettato e manipolato delle élite. La colpa è del popolo inefficiente, non abbastanza moralizzato, quel popolo che necessita di urgenti riforme. La colpa è dei giovani choosy e mammoni. La colpa è dell'ultra-tradizionale ragù di mammina. Voi che amate l'Italia: siete dei miseri populisti.

Ne consegue che la gente pur di uscire dal dramma, pur di vedersi in contesti diversi tende ad accettare inconsapevolmente qualsiasi colpa e proposta di cambiamento, anche autolesiva (#BastaunSì) per ritrovarsi poi ancor più piantata nelle mortali sabbie mobili della UE.

I popoli hanno ancora qualche speranza per agire, per non far superare quel punto di "non ritorno", quel disastro che potrebbe avverarsi e per il quale occorreranno generazioni e forse secoli per rimediare alla catastrofe subita, proprio come nel 26 Aprile del 1986 a Chernobyl.

Invito gli italiani a smetterla di concentrarsi sulle dispute da pollaio ma di focalizzarsi con lo sguardo oltre confine. Le atrocità del manifesto di Ventotene, vendute come un "fogno" miracoloso vanno ripudiate fermamente. Il nostro nemico non sta a destra o a sinistra, è un nemico straniero avido e spregiudicato, ha sedi a Bruxelles e Francoforte e si serve di vili traditori che vivono tra noi, travestiti da agnelli e molto spesso hanno la mantellina di color rosso, rosso sangue.
Alle prossime elezioni cercate le risposte altrove e non sulla stampa e in Tv, sceglierete meglio, molto meglio.


 Viva l'Italia, viva gli Italiani, quelli veri.

Carlo Botta                 

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