SVALUTAZIONE? NON C’ENTRA NULLA!



Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire.
Non c’è peggior anti-italiano di chi difende quest’Euro.

I comparativi riportano semplicemente le dinamiche dei fattori Domanda / Offerta.

Gli esempi di fascia/prezzo NON riguardano SVALUTAZIONI ma evincono i reali allineamenti di prezzo prodotto / valuta moneta, attualmente mascherati e “drogati” dall’Euro.
ECCO DUNQUE LA SINTESI SEMPLIFICATA: CONCETTO DEL CAMBIO / VALUTE.
In effetti le fluttuazioni delle valute servivano ad allarmare i mercati per evitare che l’export di un paese prevalesse sull’economia dell’altro con cui vigeva il libero scambio. Esempio ulteriormente chiarificatorio: se le vendite della Germania aumentavano in modo significativo verso l’Italia, al Marco (DM) veniva assegnato un rialzo di valuta. Questo rendeva i prodotti tedeschi più cari e faceva da “calmiere” per non favorire eccessivo surplus (alla Germania) a scapito degli altri paesi importatori. In tale modo i prodotti prezzati in Lira italiana (LIT) ripartivano verso la Germania avendo un prezzo maggiormente appetibile. Poi quando man mano cresceva l’export italiano, veniva a sua volta aumentato il valore della Lira per riequilibrare il nostro export. I prodotti italiani diventavano un po’ più cari e i prodotti tedeschi riprendevano fiato rispetto ai nostri. . e così via per decenni. Oggi la Germania viaggia verso 200 Miliardi di € di surplus annuo creando supremazia verso le altre economie europee, proprio perchè non c’è più il riallineamento delle valute che “sfrizionava” ed equilibrava gli scambi (E L’OCCUPAZIONE ! ! !).
E’ chiaro ora? Le manovre artificiali di svalutazioni in questo esempio non c’entrano nulla.
Ora capite perchè il 68% dell’export tedesco è in Europa e non in ExtraEuropa. Ora vi è ancora tutto più chiaro? Tenete conto che i grafici sotto riportano proiezioni in difetto in quanto il gap tra valuta Ita e DM vedrebbe una forbice ulteriormente allargata.
grafico-valute
QUALE FUTURO SE NULLA CAMBIA A BREVE?
Con le valute fluttuanti i riallineamenti competitivi si facevano verso l’estero del sistema paese, ora con il “catenaccio” dell’Euro e i vincoli di bilancio, i margini d’investimento si sono erosi totalmente. Non ci sono più i margini/risorse da reinvestire in innovazione prodotto e nel marketing. Unico margine che l’Euro ci vuole lasciare è quello sul taglio degli stipendi dei lavoratori. La cosa peggiore che nessuno dice è che l’Italia ha già circa 4 anni di arretratezza sull’innovazione dei prodotti rispetto alla concorrenza. Se dovesse ripartire la nostra macchina produttiva, ci vorrà un bello sforzo per recuperare il quoziente perduto sul piano dell’innovazione/prodotto e sul riposizionamento del brand made in Italy.
La Germania avvantaggiata dal surplus ha margini da reinvestire nell’innovazione aumentando il gap anche nel contenuto del prodotto/servizio e non necessita di aumentare la % di investimenti nella promozione. In Italia le spese pubblicitarie e marketing (fondamentali per concorrere) hanno visto un drastico taglio, così come nell’innovazione. I nostri prodotti diventeranno nel confronto a quelli tedeschi ogni anno più brutti, meno evoluti e soprattutto meno famosi. E mentre in Italia si parla del taglio ai “costi della politica” i tedeschi se la ridono e ci fanno per LA PRIMA VOLTA “mangiar la polvere”  mettendoci in posizione di arretrati.

C. Botta

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