LA FAVOLA DEL CONTINENTE CHE NON C'E'

INTRODUZIONE 

C'era una volta un continente di 28 isole in cui regnava la pace e la serenità. Ogni isola vantava laghi e ruscelli di acqua cristallina con la quale le popolazioni si dissetavano a piacimento senza dover dipendere da altre isole. 

Tra le isole vigeva un consolidato rapporta di rispetto, amicizia e di buon vicinato. Su alcune questioni collaboravano costruttivamente insieme, ma ogni popolo nella propria terra faceva prevalere i propri desideri e vocazioni.

Le popolazioni di ogni singola isola esprimevano le proprie capacità nella creazione di prodotti che scambiavano con le altre comunità. Lo scambio avveniva tramite il pagamento in acqua cristallina. In effetti l'acqua che sgorgava nella propria isola veniva usata per garantire le funzioni vitali della comunità, mentre l'acqua proveniente dalle terre straniere era incompatibile con la natura dell'isola e quindi veniva tramutata in oro e preziosi. 

Ogni isola iniziava ad accumulare il proprio oro nella misura in cui riusciva a vendere i propri prodotti alle terre e alle isole straniere.

Un giorno il perfido capo della Setta dei Malvagi venne a conoscenza delle ricchezze accumulate in quelle 28 isole e iniziò a tramare insieme a tutti gli adepti un piano per rubare l'oro ad ognuna delle ignare comunità.

Tutto iniziò con degli investimenti mirati. La Setta dei Malvagi iniziò a finanziare intellettuali ed alcune scuole in cui si insegnasse l'idea che usare l'acqua della propria isola fosse un peccato, una follia; si professava come fosse una religione che il futuro avrebbe richiesto che tutte le isole si affidassero ad un lago esterno per condividerne l'acqua in modo comunitario. Tutto ciò avrebbe garantito pace tra i popoli e prosperità per ogni singolo cittadino.

Lo stesso messaggio divenne martellante sui giornali e nelle Tv di queste terre; tutti i mezzi di comunicazione erano ormai passati sotto il controllo della Setta dei Malvagi.  

La setta sapeva che avrebbe trovato resistenze da parte dei popoli, quindi iniziò a convincere i politici più avidi, a suon di lingotti d'oro e posti di potere, che andavano redatti e firmati dei trattati comunitari, accordi che avrebbero discusso e sottoscritto le sole élites delle singole isole, tutto questo senza però coinvolgere i popoli, anzi i cittadini sarebbero dovuti rimanere all'oscuro dei contenuti dei vari trattati

Dopo decenni di propaganda e corruzioni finalmente la Setta dei Malvagi riuscì nell'intento di sottrarre l'autonomia dell'acqua ad alcune delle isole. Grazie alle élites collaborazioniste riuscirono a far firmare i diabolici trattati a 18 delle 28 terre. I trattati prevedevano che i laghi di ogni terra che entrava a far parte dell'Unione comunitaria venissero prosciugati e trasformati in centri commerciali, parcheggi e aree edificabili e di conseguenza non vi sarebbe più esistito alcun ruscello. L'unica fonte d'acqua da quel momento in poi sarebbe stata quella del "Mega-lago artificiale Comunitario" gestito esclusivamente dalla Setta dei Malvagi.

Continua……


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